«Appartengo a una generazione disgraziata a cavallo fra i vecchi tempi ed i nuovi, e che si trova a disagio in tutti e due. Per di più, come lei non avrà potuto fare a meno di accorgersi, sono privo d’illusioni.» –Tomasi di Lampedusa
PICNIC SUL CIGLIO DELLA STRADA
Arkadi e Boris Strugatzki
Traduzione di L. Capo
Marcos y marcos 2006
Ma che bello! Bellobellissimo!
Per chi ama il genere fantascientifico, ma anche per chi ama storie dove la fantasia galoppa senza limiti, “Picnic sul ciglio della strada” di Arkadi e Boris Strugatzki è una perla, giustamente definito capolavoro del genere.
È un unico grande sorriso, a volte fanciullesco altre volte adulto, una favola sporca, magica e ironica, di fango, di imbrogli, di tragedie, di sogni, di assurde realtà, di poliziotti e ladri ed extraterrestri e scienziati e madri e figlie.
Travolgente,… la Zona e gli Stalker, indimenticabili!
Il luogo magico e torbido del passaggio degli alieni, con i rottami sparsi, quasi un immondezzaio, lasciato dopo la loro venuta. Il luogo dove le leggi della fisica del mondo degli uomini non esistono più, dove accade l’inconcepibile, luogo di tesori e di morte.
E alcuni uomini vi entrano, gli Stalker, strisciando nel fango, avanzando nella nebbia di vapori gialli, tra le lande desolate nelle quali una leggera brezza sulla guancia, quasi impercettibile, segnala la morte, la presenza della “tagliola”, procedono nell’ignoto, alcuni, i più esperti, come Red, hanno imparato a conoscerlo l’ignoto, a temerlo, a rispettarlo ed infine ad aggirarlo per evitare di finire nella “gelatina delle streghe”, cadere nella ragnatela argentea, nel “tritacarne”, immergendosi in una brodaglia putrida, “Quanta merda… qui c’è la merda di tutto il mondo”, avanzano, per portare fuori i gusci, gli anelli, la Sfera e venderli al mercato nero, lo fanno per soldi, ladri, come tombaroli, come topi, braccati dalla polizia, ma non è solo per soldi che lo fanno, non è solo quello, è per un malessere, “Roscio, tu stai male in qualsiasi sistema… per la gente come te non ci sarà mai il regno dei cieli sulla terra”.
I fratelli Strugatzki… che strano, vero? scritto a quattro mani, da due fratelli… restituiscono il piacere di una storia incredibile, irreale e, proprio per questo, bellissima, come bambini che ascoltano una favola e chissà cosa pensano, che ormai noi non ce lo ricordiamo più.