«Appartengo a una generazione disgraziata a cavallo fra i vecchi tempi ed i nuovi, e che si trova a disagio in tutti e due. Per di più, come lei non avrà potuto fare a meno di accorgersi, sono privo d’illusioni.» –Tomasi di Lampedusa
PIOVE SUL NDOUKOUMAN
Mbacke Gadji
Edizioni dell’Arco
Librino piccolo comprato da uno di quei venditori di strada senegalesi, di quelli ai quali dici sempre – No, dai, no, ne ho preso uno la settimana scorsa – poi ti fai convincere perchè sono gentili e quando chiedi – Quanto costa? – loro dicono – Dieci euro – e tu a volte dici – Eeeehh… dieci euro! Nooo troppi – e lo prendi per cinque, altre volte invece fai – Vabbè – e gliene dai dieci pensando che forse gli rimane qualcosa in più a loro.
Poi li abbandoni nella libreria o li perdi o scompaiono chissà come, ma non li leggi mai che tanto mica li prendi per leggerli, ma solo per pena.
Così almeno è quello che succede a me.
E invece, andrebbero letti, ho scoperto, e da oggi in poi li leggerò tutti quelli che mi rifileranno perchè questo Piove sul Ndoukouman è stato davvero piacevolissimo.
Una specie di on the road su camion per le piste battute del Senegal con una trama incalzante fatta di colpi di scena continui.
Il protagonista, Samba, ragazzino all’arrembaggio della vita, viene derubato e deruba a ripetizione, scappa da una parte poi torna indietro, incontra loschi trafficanti, guerriglieri, spacciatori e donne conturbanti, si promette sposo a tre o quattro di loro, un tira e molla tra un villaggio e l’altro, una peripezia e l’altra, con il camion del boss Boy Ndjaye del quale è aiuto autista come filo conduttore o nave che segna la rotta.
Divertente e scintillante, scritto in modo ingenuo, sembra a tratti un italiano stentato, scolastico, ma un tripudio di fantasia nell’intrecciare la storia e nel creare il personaggio che appare talvolta un mezzo matto, almeno secondo il nostro canone, per le svolte repentine che dà alla sua vita e alle sue considerazioni.
E alla fine gran finale!
– Volevo aspettarti, rimango con te, sono tua moglie come vuole la tradizione.
Sarò l’ultimo a negarti la debolezza,
la tua insufficienza manifesta,
il tuo peccato veniale.
Sarò l’ultimo a negarti la salvezza,
il sostegno, la crescita.
Riconosco i bisogni del tuo ego,
il suo grido, le sue lacrime,
il tuo dilemma è la storia, la vita, la morte.
– Certo! Sei mia moglie come vuole la tradizione, questa è la mia casa, ed è mio anche il camion. La vita continua!
Se vi capita di comprare un librino dai ragazzi senegalesi, chiedete se ce l’hanno Piove sul Ndoukouman, sono un paio d’ore di lettura ben spese con un libro migliore, ne sono sicuro, di molti che trovate impilati all’ingresso di certe librerie con tanto di fascetta che annuncia meravigliose meraviglie. E se anche questo non ce l’hanno, ma ormai avete detto -Vabbè ne prendo uno – quel che vi capita leggetelo, non saranno capolavori (domanda: perchè tra i best seller ci sono capolavori?) però secondo me è facile che vi metta di buonumore.