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«Appartengo a una generazione disgraziata a cavallo fra i vecchi tempi ed i nuovi, e che si trova a disagio in tutti e due. Per di più, come lei non avrà potuto fare a meno di accorgersi, sono privo d’illusioni.» –Tomasi di Lampedusa

Volti nella folla – Valeria Luiselli

volti nella folla - luiselli

VOLTI NELLA FOLLA
Valeria Luiselli
Traduzione di Elisa Tramontin
laNuovafrontiera 2012 

Si può dire che ci si è innamorati di una scrittrice, non so, ad esempio di Valeria Luiselli? Penso di sì, posso dirlo, giusto? Ok, allora lo dico, Io amo Valeria Luiselli, poi lo so che a qualcuno suonerà come sentimentalismo brufoloso cartonato, ma tutto sommato, non è una cosa sconveniente. Siete d’accordo? Se non siete d’accordo mi fermo qui. Astenuti? Contrari? Nessuno ha alzato la mano, quindi approvato all’unanimità. I love Valeria Luiselli.

Si può dire di un autore, anzi ancora peggio, di un’autrice, cioè da uomo a donna, che è una stronza? Ad esempio, posso dire che Valeria Luiselli è una stronza? Mi sa che sarei pericolosamente vicino al pantano della calunnia o dell’oltraggio o della diffamazione, come minimo nella categoria dell’insulto e della cafonaggine, se lo dicessi. Meglio precisare meglio allora. Siete d’accordo? Tutti d’accordo, molto bene.

Allora, io dico che Valeria Luiselli è una stronza-fragile e I love Valeria Luiselli, ma ancora non basta perché usando semplicemente la congiunzione copulativa e, alcuni o molti o tutti voi sarete portati a dubitare della consecutio tra le due affermazioni, pertanto, la formulazione più esatta del mio pensiero va corretta in:

Valeria Luiselli è una stronza-fragile e per questo I love Valeria Luiselli.

Ok, adesso è chiara e precisa. È proprio così quello che penso, esattamente come recitano queste parole.

Eggià, ho perso la testa. Ma che ci posso fare? Niente ci posso fare. Come ripeteva il Visconte di Valmont, Ciò trascende dal mio controllo; tutti hanno un punto debole, un tallone d’Achille, una falsa maglia o un pilastro marcio e se colpiti con precisione crollano come un castello di carte. Il mio, ma non credo di essere poi tanto originale, diciamo il mio in quanto… non so, diciamo uno con un pessimo carattere… sono, in generale, le stronze-fragili.
Quando poi le stronze-fragili appartengono alla categoria affine o comune delle avide di parole, diventano come una freccia avvelenata intinta sulla schiena di quella ranocchia amazzonica col veleno più micidiale della Terra.

Ora vorrete sapere la definizione, almeno per sommi capi, di stronza-fragile, vero? Ok, silenzio-assenso. Vi accontento.
Le due componenti della ricetta sono chiare, “stronza” e “fragile” sapete cosa vogliono dire. La particolarità sta nella combinazione, come Coca-cola e Mentos o altri intrugli di sostanze chimiche che messe insieme da innocue diventano micidiali, ecco per stronza-fragile è la stessa cosa, è la combinazione a essere letale. E lo è perché fa leva contemporaneamente su due punti opposti della corazza protettiva anti-intrusioni, quindi mentre attacca da un lato, il lato “stronza”, le difese si riposizionano per controllare quel tentativo velleitario, ma allo stesso tempo scatta fulmineo l’attacco, ancora più violento sul lato opposto, il lato “fragile”, l’esercito sbanda, si sposta sul lato opposto, ondeggia, si frantuma, la catena di comando si spezza e le truppe entrano nel caos. La stronza-fragile è un manuale di guerra su campo aperto, non un essere umano normale, è un essere napoleonico o cesariano. È un congegno che scatta implacabile contro i brutti caratteri abituati a controllare senza sforzo le teste d’ariete che provano lo sfondamento, col risultato che immancabilmente perdono la testa, la faccia e si squagliano come orsetti polari sotto al sole di un parcheggio di supermercato ad agosto.

Valeria Luiselli è una gran stronza-fragile. L’ho capito solo leggendo Volti nella folla; prima con Carte false forse l’avevo intuito, o forse no ed è solo immaginazione la mia, però è vero che avevo avvertito una vibrazione nel campo di forza (in questi giorni sono fissato con Obi Wan Kenobi e Guerre Stellari, perdonatemi) e mi ero scoperto rimuginare su Valeria Luiselli, ruminare di quel suo piccolo libro e pensare più a lei che al libro. Ma con Volti nella folla la doppia tagliola, l’attacco a tenaglia, la mossa fulminea è stata evidentissima e senza scampo. Volti nella folla è una trappola per scorbutici, che finiscono inevitabilmente infilzati dalla stronza-fragile e poi ululano I love Valeria Luiselli.

Ci sto girando intorno. Il fatto è che non posso spiegarvi molto di più, perché vi toglierei la sorpresa e non mi va. Perché Volti nella folla contiene una sorpresa, anzi è un attacco a sorpresa: mentre vi siete accomodati senza molta grazia e la state guardano altezzosi, un po’ di sbieco, perfino iniziate a criticarla dicendo “Sì, ok, ho capito dove vuoi andare a parare, però mi sembra un po’ fiacco eh!”, lei, la stronza-fragile sta già scivolandovi alle spalle.

Leggete, di questa storia, frammentata, sincopata, famigliare e romanzata, c’è una famiglia e un romanzo, a pezzetti, un po’ di una e un po’ dell’altro e c’è Valeria Luiselli (I love you so much) con la sua vocetta a volte dolce a volte acidula che smozzica frasi, un po’ di una e un po’ dell’altro.

Hey bambina, non hai niente di più originale da raccontarmi? dice il corazzato dall’alto del suo impero di cinismo e presunzione. E lei, la malefica, non risponde. Continua, con quella vocetta, a smozzicare frammenti. Che lentamente, impercettibilmente (per il corazzato appoltronato, s’intende) iniziano a girare su se stessi e a scivolare su un piano inclinato cosparso di grasso di tee-muss. Il mondo si capovolge, il corazzato si confonde, inizia a perdere i punti di riferimento.
Hey bambina, che diavolo stai facendo?, ma quando lo dice è già tardi, l’attacco alla spalle è già in atto ed è mortale. Il corazzato cade, vergognosamente e l’unica cosa che sa dire è Valeria Luiselli I love you!

Questo che vi ho raccontato vale per i corazzati sul trono di cinismo e presunzione come me. Per gli altri mica lo so. Per le signore ancora meno, che tra l’altro si nascondono esseri napoleonici tra loro.

Si dice che in Volti nella folla Valeria Luiselli giochi con i fantasmi.
No. Lei incanta con le parole e sei tu che vedi fantasmi.
I love Valeria Luiselli. Brava, bravissima.

Ai romanzi serve un ampio respiro. Questo vogliono gli scrittori. Nessuno sa esattamente cosa significhi, ma tutti dicono: ampio respiro. Io ho una neonata e un bambino. Non mi lasciano respirare. Tutto ciò che scrivo è – deve essere – di scarso respiro. Ho poca aria.

Un commento su “Volti nella folla – Valeria Luiselli

  1. Renata Semprini Cesari
    23 marzo 2014

    Sono Signora e dico I love Valeria Luiselli, anzi in messicano lo dico: !¡Valeria Luiselli te quiero!

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Questa voce è stata pubblicata il 8 febbraio 2014 da in Autori, Editori, laNuovafrontiera, Luiselli, Valeria con tag , , , .

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