«Appartengo a una generazione disgraziata a cavallo fra i vecchi tempi ed i nuovi, e che si trova a disagio in tutti e due. Per di più, come lei non avrà potuto fare a meno di accorgersi, sono privo d’illusioni.» –Tomasi di Lampedusa
BUONA APOCALISSE A TUTTI!
Terry Pratchett, Neil Gaiman
Traduzione di Luca Fusari
Mondadori 2012
È Ferragosto, non c’è titolo più appropriato di Buona Apocalisse a tutti! del duo Pratchett & Gaiman, uno prolifico scrittore di romanzi fantastici, l’altro sceneggiatore di fumetti, per incastonare in un quadretto ridicolo e neuromantico la cappa di tedio e di inutilità esistenziale che oggi, Giorno Nefasto, sembra spremersi dal cielo come succhi gastrici di una Gastrite Trascendente.
Il libretto, con azzardo vertiginoso, da taluni paragonato o paragonabile ai fasti di Douglas Adams e dei Monthy Python, da me paragonato alla Grande Gastrite agostana, come già detto non più di due, tre o quattro righe fa (dipende da molti fattori tecnici che trascendono la mia capacità previsionale quante righe fa vedete citata la Grande Gastrite per la prima volta), è godibile ma può risultare annoiante, diverte ma può indurre un senso di frustrazione, consente di non pensare alla Grande Gastrite, ma può senz’altro peggiorarvi l’acidità.
È una storiella col diavolo in Bentley e l’angelo libraio e dell’Apocalisse imminente.
Praticamente una cretinata di storia. Senza dubbio. Ma ciò potrebbe non dispiacere a menti frenetiche in cerca di storie cretinamente rilassanti o a relitti della Grande Gastrite in cerca di una tavola galleggiante nel grande mare del naufragio estivo.
Oppure potrebbe dispiacere molto, al punto da incollerire il lettore o lettrice che dir si voglia, in ossequio alla teoria gender di indubbia attualità, o deprimere il fruitore o fruitrice sprofondandolo/la ancor più nel maelstrom gastrico o anche provocare un’irrefrenabile sonnolenza che associata alla calura estiva e alla impervia digestione potrebbe causare il blocco di alcune funzioni metaboliche con conseguenze che non posso prevedere.
In tutti i casi, qui fa caldo, un caldo torrido, e io non mi ritengo responsabile di qualsivoglia azione vogliate compiere il giorno della Grande Gastrite agostana. Non intendo neppure rispondere a eventuali domande del tipo: “Ma all’inizio del terzo capitolo non ti sembra che la crasi dell’isteresi assuma toni tardoprovenzali?”