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«Appartengo a una generazione disgraziata a cavallo fra i vecchi tempi ed i nuovi, e che si trova a disagio in tutti e due. Per di più, come lei non avrà potuto fare a meno di accorgersi, sono privo d’illusioni.» –Tomasi di Lampedusa

Joe Speedboat – Tommy Wieringa

joe-speedboat

JOE SPEEDBOAT
Tommy Wieringa
Traduzione di Elisabetta Svaluto Moreolo
Iperborea 2008

Dimenticate il Wieringa meravigliosamente arido di Questi sono i nomi e immaginatevi invece un Wieringa scoppiettante, circense, caratterista fulminante e mago delle trovate umoristiche ed avrete il canovaccio di Joe Speedboat, storia immaginifica e pirotecnica di ragazzini (per qualche ragione detesto pronunciare “romanzo di formazione”) di una noiosa provincia olandese.

La prima volta che Lomark aveva sentito parlare di Joe e della sua famiglia era stato quando il loro Scania aveva centrato il monumentale palazzo con i frontoni a gradini della famiglia Maandag, in via del Ponte.
[…] E fu così che Joe Speedboat arrivò come un meteorite nel nostro paese, dove abbiamo un fiume che d’inverno esce dagli argini, una rete fissa su cui corrono le voci e un gallo nello stemma comunale: il gallo che mille anni fa, o giù di lì, ricacciò dalle porte di Lomark un branco di Normanni, mentre i nostri antenati, dov’erano? in chiesa a pregare!

Che Joe Speedboat sia destinato a grandi imprese nella sonnolenta cittadina di Lomark lo si intuisce fin dalle prime battute. L’irruzione, letteralmente parlando, della sua famiglia dentro la vita della cittadina, lo strepitosissimo nome che si è dato, e la fama di ragazzino bombarolo non lasciano dubbi.
Joe Speedboat è chiaramente la star della storia. Si è impossessato pure del titolo, oltre che essersi subito fatto largo.

Meno evidente, e per questo fonte di continua sorpresa, è il fatto che il vero protagonista della storia si dimostri essere la voce narrante, Fransje, altro ragazzino di Lomark. Fransje è paraplegico, deambula con una carrozzella. Ma non è solo paralizzato alle gambe. Ci vuole un po’ a capire esattamente l’entità della menomazione conseguenza di un incidente. Lo si capisce poco alla volta. Tanto più peggiora il quadro clinico di Fransje, tanto più Fransje diventa centrale, si erge a vero protagonista del romanzo e di Lomark, addirittura discepolo dell’invitto samurai Miyamoto Musashi, fino al finale tutto fuochi artificiali e grancasse. Wieringa è un illusionista strepitoso.

La storia non perde mai di ritmo e i colpi di scena si susseguono; talvolta prendendo i toni della pantomima con sketch e scenette comiche (l’apparizione di Papà Africa è pura commedia), altre volte con i toni della satira verso la sonnacchiosa quotidianità benpensante olandese. Wieringa apre a ventaglio una immaginazione scatenata per mettere in scena le peripezie del gruppo di ragazzini, ma anche, senza dare troppo nell’occhio, corregge progressivamente la rotta spostandosi da Joe Speedboat, vulcanica forza della natura, mezzo inventore geniale e squinternato e mezzo teppista da strada, a Frensje, che scopriamo essere sempre più tragicamente menomato dalle conseguenze dell’incidente, ma sempre più il centro d’attrazione di tutta la vicenda. Fino al trionfo del surreale, divertentissimo epilogo.

Prendete nota: Tommy Wieriga, non solo è grande scrittore delle distese aride del corpo e dello spirito, ma anche strepitoso caratterista e inventore svalvolato. Da lui ci si può aspettare di tutto.

Chiudiamo con una perla di saggezza dell’impareggiabile samurai Musashi/Frensje:

E nella sua ultima lezione, Il libro del Vuoto, dice ancora: “Si chiama spirito del vuoto l’assenza di qualsiasi cosa. Non fa parte della conoscenza umana.” E ci offre una via d’uscita alla nostra ignoranza: “Se conosci ciò che esiste, puoi conoscere ciò che non esiste. Questo è il vuoto”. E questo è anche il motivo per cui le parole di Nieuwenhuis e di San Paolo mi scivolavano via come acqua: non ragionavano a partire dall’esistente, ma da una sorta di bislacca speranza di salvezza.

Nota:
Nieuwenhuis è uno dei personaggi. Un prete noiosissimo. Il nome in neerlandese dovrebbe suonare simile a Casanova.

Un commento su “Joe Speedboat – Tommy Wieringa

  1. Héctor Genta
    15 agosto 2015

    già… “scoppiettante”. Sono contento che ti sia piaciuto, e a questo punto sono curioso di leggere Questi sono i nomi per scoprire l’altro Wieringa.
    Davvero una facilità di scrittura impressionante, credo che se saprà trovare altre storie da raccontare (e, a occhio, la fantasia non dovrebbe fargli difetto…), ci farà divertire per un sacco di tempo.

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Questa voce è stata pubblicata il 15 agosto 2015 da in Autori, Editori, Iperborea, Wieringa, Tommy con tag , , , , .

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