«Appartengo a una generazione disgraziata a cavallo fra i vecchi tempi ed i nuovi, e che si trova a disagio in tutti e due. Per di più, come lei non avrà potuto fare a meno di accorgersi, sono privo d’illusioni.» –Tomasi di Lampedusa
DESTINATARIO SCONOSCIUTO
Kressmann Taylor
Traduzione di Ada Arduini
Rizzoli 2000
Destinatario sconosciuto è un racconto, al più un romanzo breve, che venne pubblicato nel 1938 sulla rivista americana Story e divenne un caso letterario. Kressmann Taylor è una donna – il nome completo ha Kathrine davanti a Kressmann – e in pratica è nota solo per questo racconto.
Sono lettere scritte nel 1932 tra Max ebreo, residente in California, co-titolare della galleria Schulse-Eisenstein, e Martin, tedesco, l’altro titolare della galleria, trasferitosi con la famiglia a Monaco, in Germania.
Mio caro Martin… Mio vecchio caro Max…
Ebbene, Destinatario sconosciuto è senz’altro uno dei racconti più geniali e strepitosi che siano mai stati scritti, uno può perfino dire che sia il più geniale e il più strepitoso racconto mai scritto.
È perfetto. Un cerchio di Giotto, un taglio di Fontana, uno sgocciolamento di Pollock, un movimento di Stravinsky. Kressmann Taylor ha scritto questo racconto e si è consegnata alla gloria letteraria entrando dalla porta principale.
Peccato che oggi quasi nessuno la ricordi, la proponga e la riscopra. Se non era per la favolosa Libreria Internazionale Luxemburg di Torino, nella quale sono capitato recentemente – un luogo talmente meraviglioso che vale la pena fare una gita a Torino solo per lei – anche io avrei continuato a non conoscerla. Invece, c’era un po’ defilato un piccolo scaffale con alcuni libri di genere vario ma tutti di tema ebraico. Saranno stati una trentina di libri, di storia, di politica, alcuni romanzi. Sopra lo scaffale c’era un cartello; il cartello diceva che lì si trovavano libri consigliati da un nome e cognome che io non sapevo chi fosse e ancora non lo so, ho dimenticato di chiedere; forse diceva anche che quei libri riguardavano l’ebraismo, non ricordo, mi pare di sì.
Destinatario sconosciuto l’ho trovato lì, poggiato su quello scaffale defilato. L’ho toccato, come al solito, rigirato, letto qualche riga della quarta, osservato la copertina, guardato i caratteri di stampa, ascoltato un po’ e infine capito che volevo davvero leggerlo. Ne ho preso anche un secondo.
Capite che questa cosa nessun Amazon potrà mai farla? Che non è possibile replicarla con nessuna tecnologia per quanto magica possa essere? Nessuna libreria digitale potrà mai mettere in piedi uno scaffale defilato come quello della Luxemburg dal quale parlano libri sconosciuti al lettore casuale in piedi davanti a loro. È evidente, tranne che a molti editori, vai a capire perché. Pazienza.
Torniamo a Kressmann Taylor.
Non posso dire quasi nulla della trama che si dipana man mano che l’epistolario procede. Davvero, non si può. Dico solo quello che è ovvio. Max e Martin sono amici e soci d’affari. Ebreo uno, tedesco l’altro. In America uno, trasferitosi in Germania l’altro. Siamo nel 1932, a Monaco. Succede quello che state immaginando, ovvio. Si capisce subito. Il seguito è puro genio e talento letterario di Kressmann Taylor da togliere il fiato per la bravura e regalare un sorriso felice per la bellezza.
Si legge in due ore e sono due ore fantastiche.