«Appartengo a una generazione disgraziata a cavallo fra i vecchi tempi ed i nuovi, e che si trova a disagio in tutti e due. Per di più, come lei non avrà potuto fare a meno di accorgersi, sono privo d’illusioni.» –Tomasi di Lampedusa
L’ULTIMO BALLO DI CHARLOT
Fabio Stassi
Sellerio 2012
È una bella storia.
Paraculo.
Intenerisce.
Sdolcinato.
È come una favola.
Sentimentalistico.
Commovente Charlot.
Caricaturale.
C’è poesia.
Convenzionale.
Basta così, quello che voglio dire è che quando si legge un libro c’è chi alla fina sa, c’è chi non sa e chi vuole sapere più di quel che sa o meno di quello che non sa. Insomma, alla fine dire se un libro è piaciuto o no e spiegare il perché è come dire se una persona piace o no e spiegarne il perché, poco altro è più personale di questo. Il fatto che anche per i libri funzionino meccanismi omologanti verso una disperante mediocrità come la pubblicità oppure si creda nel giudizio di improbabili maestri di stile chiamati (più spesso autonominati) re-censori è solo sintomo di una insicurezza inoculata nelle persone che, non a caso, sempre di più smettono di leggere libri. Quello che voglio dire è che vale quello che vale con la tua fidanzata o il tuo fidanzato: ci devi stare insieme tu, serve che piaccia a te farci quel che ci fai mica a me o a un altro, capito cosa intendo?
Se L’ultimo ballo di Charlot fosse femmina, io come fidanzata la vorrei subito e mi piacerebbe parecchio starci insieme, anche se capisco che sarebbe una di quelle che piacciono a tanti perché ha modi gentili con tutti, un sorriso luminoso che non nega a nessuno e colori tenui che confortano.
Però ci saranno sempre quelli che diranno male dei modi gentili perché non graffiano, del perenne sorriso che inebetisce e dei colori tenui sui quali non scendono mai ombre pensierose.
A volte viene anche a me la voglia di dire così, come se la delicatezza dopo un po’ diventasse urticante. Per cui anche adesso un po’ fingo di avere qualcosa da ridire, per fare la scena, ma anche per non dare spago a quelli che non aspettano altro che trovare un libro che li autorizzi a tingere di tinte pastello il mondo intero.
L’ultimo ballo di Charlot potrebbe quindi indurre atteggiamenti irresponsabilmente acquerellati, ma solo se si è già colpevolmente predisposti a un mondo pervaso da fusa feline. Forse è una preoccupazione eccessiva la mia, forse potrei anche rilassarmi e dire soltanto che a me il libro ha dato un gran piacere a leggerlo accompagnato da un imperturbabile sorriso e una gran voglia di stringere la mano a Fabio Stassi per dirgli “Hey, bello il libro sai?”.
Ma sì, alla fine mica sto qua per insegnare qualcosa a qualcuno o diomenescampi per rendere il mondo un posto migliore… se dovessi mai pronunciare una frase del genere datemi dei sonniferi che è meglio… e quindi fate un po’ come vi pare, per me Stassi ha scritto una storia romantica e dolce e poetica e tenera e commovente e paracula e sentimentale e sdolcinata e convenzionale e caricaturale che a me ha riempito qualche sera di piacevole calore senza indurre nessuna controindicazione. Come dice Stassi:
Una pantomima romantica in un mondo di segatura, di risate e di lacrime.
Soprattutto l’odore di segatura mi piace. È già tanto, di questi tempi volgari.
Fra gli ospiti c’era Jascha Heifetz, il celebre
violinista. Tutti chiedevano a gran voce
che Heifetz si esibisse; lui prese il violino
di Chaplin e cominciò a suonare, ma rimase
di sasso, e con lui tutti i presenti, quando
si accorse che dalle corde non uscivano
altro che disarmonie insensate.
Chaplin sorrise, tolse il violino dalle mani
di Heifetz e suonò un passaggio di Bach
con la mano sinistra. Tutte le corde erano
montate in senso inverso.
«Capisce», ha detto Chaplin, «io sono una
persona fatta a rovescio e sottosopra. Quan-
do sullo schermo le volto la schiena, lei
vede qualcosa che è espressivo come una
faccia. Io sono principalmente un dorso».«New York Times Book Review and Magazine»,
12 dicembre 1920
Inizia così la pantomima romantica e odora di segatura fino alla fine.
Buona lettura.
Ho da poco letto “La lettrice scomparsa” di Stassi e mi piace molto la sua scrittura. Vorrei provare a leggere anche questo perchè mi hai incuriosito molto :)
Io vorrei leggere “La lettrice scomparsa”. Stassi mi è sembrato un autore di particolare intelligenza.