«Appartengo a una generazione disgraziata a cavallo fra i vecchi tempi ed i nuovi, e che si trova a disagio in tutti e due. Per di più, come lei non avrà potuto fare a meno di accorgersi, sono privo d’illusioni.» –Tomasi di Lampedusa
IL MONDO DOPO LA FINE DEL MONDO
Nick Harkaway
Traduzione di Annamaria Biavasco e Valentina Guani
Mondadori 2009
Erano anni, sette anni per la precisione, che ogni volta che buttavo un’occhiata alla libreria dei libri non letti intercettavo la costa spessa e gialla di questo libro. Ricordo il giorno che lo comprai, casualmente incuriosito, ricordo che lo infilai nella libreria in attesa di essere letto e dopo di che il mio ricordo si fissa su quella costa gialla inamovibile. Quasi intoccabile.
Per sette anni ogni volta mi sono posto delle domande.
Che libro è quello lì?
Perché l’ho comprato?
Perché non lo tocco mai?
Perché non l’ho mai letto?
Di cosa parlerà?
Perché l’ho comprato?
Perché l’ho comprato?
Perché l’ho comprato?
Perché l’ho comprato?
Perché?
Qualche settimana fa, in questo periodo di nuova epifania l’ho finalmente toccato, sfogliato velocemente, le pagine si sono ingiallite, carta di non gran qualità, evidentemente, e ho deciso di leggerlo.
Ne ho letto un po’, un duecento pagine, meno della metà, e sono ricominciate le domande.
Che libro è questo qui?
Perché l’ho comprato?
Perché lo sto leggendo?
Perché non mi diverte?
Perché lo sto leggendo?
Perché lo sto leggendo?
Perché lo sto leggendo?
Perché lo sto leggendo?
Perché?
Ho pensato che fosse meglio soprassedere ancora per qualche tempo.
È tornato a riposare in pace sullo scaffale, ma le domande non sono diminuite.
Perché dovrei rileggerlo
Perché non potrei non leggerlo mai?
Ognuno combatte una sua guerra personale, che a voi potrà sembrare futile o incomprensibile, ma per lui non lo è, non dimenticatelo.
Note:
– A questo è piaciuto moltissimo, per cui chi lo sa, magari se un giorno ci riprovo tutto può succedere.