«Appartengo a una generazione disgraziata a cavallo fra i vecchi tempi ed i nuovi, e che si trova a disagio in tutti e due. Per di più, come lei non avrà potuto fare a meno di accorgersi, sono privo d’illusioni.» –Tomasi di Lampedusa
GERMANIA, GERMANIA!
Felipe Polleri
Traduzione di Loris Tassi
Arcoiris 2016
Commento di Cornelio Nepote
Madamina profumatissima di essenze esotiche prodotte dal petrolchimico lagunare,
piace alla signora vostra farlo strano? Suvvia non fate quella faccia di finto imbarazzo e degnatevi di rispondete. In che senso cosa intendo? Come sarebbe a dire che sfacciataggine? Farlo strano, farlo strano! Che vi devo spiegare? Pretese inconcepibili! Questa non è una conversazione tra me e voi, cara madamina, questo è un monologo tra me e voi, tenetelo sempre in mente! Quindi voi non potete fare domande a me, io solo posso farle a voi e pure decido le vostre risposte. Comunque, fate troppe storie, questo libro non vi si confà. Troppa diffidenza, prudenza, tutta tattica e niente improvvisazione. Non ci sono le condizioni. Felipe Polleri non vi si addice. Passate ad altro, a letture più accomodanti, petrolchimiche magari.
No, non andate in libreria a dargli una sfogliata perché tanto non lo trovate in libreria, a meno di un miracolo di Santa Brigida. Se siete una miracolata buon per voi, ma vi ripeto, questa non è una conversazione tra noi due, non ci provate. Perché non lo trovate? Non lo so perché, so solo che se andate e chiedete… eh ah io… Pollari… Arcoiris… quelli guardano dentro al computer e poi dicono Eh mi dispiace ma non c’è un distributore, potremmo mandare una em-ma-il all’editore ma non so dirle altro. Pensate che sia un’eccezione? Che mi abbiano fatto uno sgarbo? Siete fuori strada come un’otaria all’Equatore, mia cara madamina.
Come dite? Voi allora lo comprate su Amma-zzon? Che tenerezza che mi fate, veramente, quando dite queste cose quasi quasi vi abbraccerei per quanto siete ingenua. Sì, sì, provate a comprarlo su Amma-zzon, andate facite, poi mi riferite (ma tanto io non vi ascolto perché, come mi pare di aver già ripetuto abbastanza, questa non è una conversazione). Non c’è manco lì. Sconfiggi il sistema! Affama l’imperialista! Boicotta Amma-zzon!
Se lo volete dovete ordinarlo dal webs-ite dell’editore Arcoiris e loro ve lo mandano con la posta, quella onorabile ottocentesca del postino, non con quei cocainomani dei corrieri, santiddio!… il corriere… la corriera… questo immaginario futurista marinettiano col quale gli imperialisti fasciomonarchici stanno scalzando l’onorato servizio postale e la sua romantica lentezza e melanconica inefficienza. Quel horreur mesdames!
Ebbene sì: spesso e volentieri mi capita di uccidere un nazista e di impalarlo su una specie di bastone, come uno spaventapasseri o come Cristo in croce. La violenza dei miei bastoni…
Il dr. Prinzhorn non mi ha mai denunciato; ritiene che io sia un uomo giusto, in linea di massima. Naturalmente a volte perdo la testa (sono malato) e alcuni dei castighi che infliggo appaiono eccessivi ai suoi occhi e perfino ai miei…
Felipe Pollari è pazzo. Artisticamente, teatralmente e letterariamente, ça va sans dire, come usiamo intermezzare io e i miei complici del Circolo dell’Anarchia Regicida. Se sia pazzo pure nelle faccende domestiche è una domanda che non mi pongo. Pazzo di una pazzia magniloquente, scapestrata, indomabile come un lupo della Marsica, visionaria con multischermi sfrigolanti, pazzo allucinato di prose allucinatorie, uno trino duplice multiplo doppio e sdoppiato, triplicato, tricornuto, cavalca la follia declamatoria e scrive il testo folleggiante, delirante di lucido squilibrio mentale, una rappresentazione grandiosa della voce, pensiero e visione del pazzo inafferrabile.
Chi sono stamattina? Chi sono domani? Chi sono ieri? Chi sono adesso, stanotte? L’identità è come un manuale, un libretto di istruzioni, eccetera, che rileggiamo tutti i giorni per fare la stessa cosa tutti i giorni e credere, e far credere agli altri di essere sempre gli stessi, identici a quello che eravamo ieri e a quello che saremo domani, eccetera, eccetera.
Chi parla? Non si sa. Che meraviglia! Anzi, si sa, è il pazzo rinchiuso in manicomio, da quanto tempo? chi era? e che ne saccio! un pazzo beckettiano forse, o magari solo un pazzo rioplatense, come molti, tanti, più di quello che voi madamine immaginate, chi lo sa, io non lo saccio, voi? forse! avete mille risorse nascoste! Meduse striscianti!… ma vi dico la verità, non si sa chi sia a parlare, perché è un po’ uno e un po’ un altro, un po’ Marlowe ma forse Shakespeare, ma anche un Parsifal che impala i nazisti e anche un Antoine scrittore, di certo è pazzo spremuto, voce, corpo e spirito del pazzo che disegna e parla e commenta e a meno che non siate solo dei tattici e invece siate un poco improvvisatori questo fiume delirante che sbatte contro le paratie e rimbalza scroscia e corre come un cavallo turcomanno vi strapazza fino a rotolarvi sul greto del fiume puzzolente, oleoso di gasolio e imbardato da sacchetti di plastica.
C’è questo Loris Tassi, traduttore, curatore, fag tôt mi, che dice dei frammenti di Pollari e dice bene è bravo questo Loris Tassi… Solo frammenti. Frammenti di frammenti di frammenti… da Gli animali di Montevideo, ma scritto al modo spagnolo, che è da tenere presente. Invece che scapicollarsi per unire, si frammenta, sempre di più, un libro una storia una frase delle parole finché non ci si frammenta anche la voce e poi il cervello… È da tenere presente… una mozione congressuale… proposta programmatica. Ne parlerò al Circolo. Una prospettiva di sublime pregio intellettuale!
Questo libro, mesdames e madamine, è l’equivalente letterario del cerebralismo decostruttivista della migliore arte contemporanea, l’informe concettuale, l’uniformità deformante, l’assenza performatrice, tutte pazzie meravigliose che magari andate a vedere al museo, facendo la coda e il pranzo al sacco e le scarpe tennis che vi puzzano i piedi, poi pensate… ecchecazzè sta robba?… tattica! solo tattica! madamine siete prigioniere della tattica! Allora, perso per perso, tempus fugit, vi dico, Fatelo anche con Pollari, leggetelo e dite… ecchecazzè sta robba!… continuate se volete a imperversare invece di illuminarvi svestendovi da quella vostra tattica profumandovi di improvvisazione… continuate, continuate, strateghe, tatticiste, petrolchimiche!
Che meraviglia Felipe Pollari, che meravigliosa pazzia! Arte delle parole, arte del frammento, sublime delirio! Da oggi mi dichiaro Devoto del Gran Pazzo del Rio de la Plata.
Servilmente devoto,
Cornelio Nepote, nullafacente performativo
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Grazie, di cuore; oltre a incuriosirmi con queste chicche sotterranee, mi fai sorridere e non è poco. Apro una parentesi sul ruolo delle librerie che cerco sempre di prediligere per i miei acquisti, è capitato anche a me di dovermi arrangiare quando un libro non è distribuito ma mi chiedo: non dovrebbe essere proprio compito loro?
Non conosco i dettagli, ma il problema è nella distribuzione, cioè Arcoiris, come ad esempio Caravan, e sicuramente altre di queste piccolissime case editrici, non hanno un distributore nazionale (penso per problemi di costi o contratti) e le librerie non sanno come rifornirsi. Pare che in quel caso l’unico modo sia che la libreria mandi una mail o provi a telefonare direttamente all’editore per chiedere come avere qualche copia. So che però non funziona nemmeno in questo modo. Non so altro.
Un po’ ot, ma se parliamo di distribuzione il mio libraio son 2 mesi che cerca di trovarmi il nuovo di Mariana Enriquez… arriverà?
mah non so, io ho dovuto chiedere a un’amica di comprarmelo a Roma alla fiera della piccola editoria perché a Milan era introvabile, su Amazon/IBS nemmeno