2000battute

«Appartengo a una generazione disgraziata a cavallo fra i vecchi tempi ed i nuovi, e che si trova a disagio in tutti e due. Per di più, come lei non avrà potuto fare a meno di accorgersi, sono privo d’illusioni.» –Tomasi di Lampedusa

Pensieri spettinati – Stanislaw Jerzy Lec

PENSIERI SPETTINATI
Stanislaw J. Lec
Traduzione di Riccardo Landau e Pietro Marchesani
Bompiani 2015

Commento di Cornelio Nepote

Dietro all’artista dovrebbe esserci qualcuno. Possibilmente lui stesso.

E se fossimo soltanto il ricordo di qualcuno?

Siamo brevi, il mondo è sovraffollato di parole.

Cari borbonici borghesi avvitati in piatti di cozze impepate e dolciastre damigelle boccolute profumate variopinte pelleabbronzate di sole di creme di lampade e immancabilmente destinate allo sbiadimento,

fate una pausa, se vi compiace, nelle vostre vite astroascendenti di frasi mitraglia angloitalo briffate e smacchiate per dedicare un minuto a un vecchio irriverente che scriveva sui tovaglioli quando il suo bel mondo perdeva le finestre e un odore fetente cominciava ad aleggiare.

Stanislaw Jerzy Lec, fu maestro, insieme a Karl Kraus, possiamo concedere, dell’arte rischiosa dell’aforisma: o sei un genio o chiunque riconosce in te un cretino, non ci sono mezze misure e considerando che per biologia i geni sono pochi e oggi sui moderni schermetti imbiancati è tutto un fiorire di aforismi, traete voi le debite conclusioni.

Non si ricorda di Lem altro che questo lungo elenco di motti arguti intelligenti sferzanti indiavolati sghignazzanti; non un proclama, non una contumelia, non una prolissaggine sulla sua visione della vita, del mondo e del tempo atmosferico, insomma non ha lasciato spazzatura in giro, ma solo Pensieri spettinati, un libro da leggere una volta, riporre e poi riprendere, mozzicare un poco, riporre, riprendere, mozzicare un altro poco, riporre, riprendere e così via, ci siamo capiti. Oppure da regalare, volete fare un regalo e non sapete come orientarvi nella mucillaggine che galleggia nelle librerie talvolta solcata da pinne di squalo? Regalate Pensieri spettinati e continuate a vivere sereni e inconsapevoli. Vi ringrazieranno. Falsamente o sinceramente che differenza fa, sono solo ringraziamenti, prolissaggini, che v’importa?

Basta così, che v’aspettate, un riassunto? E di che? Ho già detto, sono aforismi, e basta. Vi mettete comodi e li leggete, uno dietro l’altro, non c’è altro da fare o da aggiungere. Potete anche bere, nel frattempo, grattarvi ma senza eccedere. Mica vi dico di leggere una di quelle storie autodepresse di periferie acciaierie consorterie Camilla Lavinia Federigo Gianfrancesco che s’abbisogna di una seduta psicospiritica preliminare per massaggiarvi la panza e farvela digerire senza troppi mali di qua e di là.

Questo è un brodino, a volte salato, a volte pepato, va giù leggero, non vi rigurgita, leggete e riponete. Poi iniziate il ghirigoro che vi dicevo… prendete e mozzicate, prendete e mozzicate. Serve a quello. Mica ad altro.

Anche il male vuol solo il nostro bene.

Sembra davvero impossibile credere che la menzogna esistesse prima dell’invenzione della stampa.

La moralità si adagia sui giacigli sempre più comodi.

State bene, sbiadite con grazia.
Cornelio Nepote

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Questa voce è stata pubblicata il 2 settembre 2017 da in Autori, Bompiani, Editori, Lec, Stanislaw Jerzy con tag , , , , , .

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