2000battute

«Appartengo a una generazione disgraziata a cavallo fra i vecchi tempi ed i nuovi, e che si trova a disagio in tutti e due. Per di più, come lei non avrà potuto fare a meno di accorgersi, sono privo d’illusioni.» –Tomasi di Lampedusa

La nube della non conoscenza – Anonimo

LA NUBE DELLA NON CONOSCENZA
Anonimo
A cura di Piero Boitani
Adelphi 1998

Gli Aberranti, nella versione di Cornelio Nepote

Tempo fa, non ricordo quanto tempo fa, durante una delle ultime campagne promozionali delle longobarde edizioni Adelphi, decisi di mettere in pratica la teoria secondo la quale il peggiore dei lettori è l’acquirente di best seller, ovvero colui che ascolta le trombette bucate degli uffici stampa, e decisi di procedere al contrario.
Trascorsi lunghe notti boreali a consultare pazientemente l’intero catalogo della collana Biblioteca Adelphi, quella che ancora conserva un certo pregio stilistico, selezionando i titoli che mi sembravano più improbabili, le stranezze editoriali, libri per nicchie di lettori chiaramente antisociali, testi mai sentiti di gente che aveva scritto prose deliranti e letti probabilmente da una manciata di avventurieri o di esaltati. Scelsi quindi di fare tutti i miei ultimi acquisti a prezzo di saldo in quelli che poi chiamai Gli Aberranti.

Ho comprato una pila di Aberranti – dicevo in giro per i mercati e le bische e pure da solo mentre attraversavo i vicoli strisciando le suole delle scarpe, e devo anche averlo scritto qualche volta, ma chi se ne ricorda ormai, ma ecco che subito qualcuno mi ha apostrofato, Eh ma come? Ma no! Non è aberrante quel libro! –  e io che con pazienza levantina spiegavo che no, non era per niente aberrante, anzi, tutt’altro era infatti uno degli Aberranti e la differenza a me sembrava chiarissima, tanto che gli Aberranti sono tutt’altro che aberranti, sono piuttosto delle aberrazioni, come ad esempio un cactus mostruoso-crestato, che in realtà non è per niente mostruoso e forse appena un poco crestato.

Aberrare è andar vagando senza saper dove, il che ricorda molto di più i bravi principi di Serendippo che andavano viaggiando per ogni dove, di avventura in avventura, di quisquiglianti orride visioni. Nel piccolo quello che ho fatto anche io, vagando senza saper dove per il catalogo Adelphi in cerca di avventure, perché ormai la compagnia femminile è solo il ricordo di un tempo di sfarzi e di cicale, oggi è tempo di solitarie peregrinazioni tra fossili e pesciragno, attraversando campi battuti dal vento novembrino, bevendo liquori dal sapore di catene.

Ecco spiegati Gli Aberranti, ed ecco qua il principe degli Aberranti, il mostruosamente favoloso, incomprensibilmente crestato, sovranamente noioso La nube della non conoscenza, trattatello di anonimo chierico trecentesco che istruisce il giovin discepolo sulla strada da intraprendere per la vita contemplativa, detta anche solitaria, la più elevata delle vite terrene possibili, prima di accedere alla vita perfetta, che però terrena non è più.

Agisci dunque immediatamente, ti prego. Guarda ora in avanti e non indietro. E osserva cosa ti manca, e non ciò che hai già, perché questo è il modo più rapido per conquistare e mantenere l’umiltà. Tutta la tua vita adesso deve consistere nel desiderio, se vuoi ottenere la perfezione. E il tuo desiderio deve essere sempre creato nella tua volontà dalla mano di Dio onnipotente e dal tuo consenso. Ma una cosa ti dico: egli è un amante geloso e non sopporta rivali, e non opererà nella tua volontà se non è solo con te. Non chiede aiuto, chiede te. Vuole che tu non faccia altro che guardare a lui e lo lasci agire per conto suo. Difendi le finestre e la porta del tuo spirito contro le defezioni e i nemici che le assalgono. E se sei disposto a questo, non devi far altro che afferrare Dio umilmente in preghiera ed egli ben presto ti aiuterà. Afferralo, dunque, e vediamo come ti andrà. Egli è tutto pronto e non fa che attenderti. Ma cosa dovrai fare, e come afferrarlo?

La mistica cristiana è potente, e tanto più lo è, tanto più affonda nei secoli. Sette secoli sono passati da quando l’anonimo chierico inglese scrisse il suo trattatello, durante il secolo del grande risveglio mistico religioso. Eppure, a leggerlo oggi, quel modo immaginifico e fluido di descrivere la vita cristiana è ancora in grado di far risuonare corde profonde. Perfino corde di ateo, anzi forse proprio perché sono corde di ateo quelle vibrano in sincrono con le parole del mistico. Questo conferma una grande verità sempre troppo poco ribadita: che la condizione di ateo è quanto di più vicino alla condizione di mistico, e tra i due, l’ateo e il mistico ci sono tratti comuni sorprendenti, linguaggi comuni, immaginari non troppo differenti.

Chiunque infatti ascolti o legga tutto questo e pensi che si possa conseguire tale esperienza per mezzo dell’intelligenza ( e perciò si fermi a ricercarne i modi con la ragione e in questa attività speculativa sforzi la propria immaginazione contro l’ordine della natura, inventando dunque un modo d’operare che non è né materiale né spirituale), costui in verità, chiunque egli sia, s’inganna pericolosamente.

Ecco qui la celebre ammonizione del mistico cristiano rivolta al falso contemplativo. Ragione contro spirito, intelligenza contro amore, l’eterna scissione dell’animo umano, la preminenza della mistica sulla ragione come via alla conoscenza. Di tutto questo anche l’ateo mistico ne è ben consapevole.

Quando dico oscurità, voglio dire mancanza di conoscenza: allo stesso modo tutto ciò che non conosci o che hai dimenticato ti è oscuro perché non lo vedi con l’occhio dello spirito. Per questa ragione si chiama nube, non dell’aria, ma della non conoscenza, che si trova fra te e il tuo Dio.
[…]
Se mai raggiungi questa nube di non conoscenza che si trova sopra di te, fra te e il tuo Dio, e vi dimori e vi operi come ti dico, dovrai anche collocare una nube di oblio sotto di te, fra te e ogni altro essere creato. Ti sembrerà forse di essere ben lontano da Dio perché fra te e lui c’è la nube della non conoscenza;ma certo sarà giusto pensare che sei lontano da lui quando non c’è una nube di oblio fra te e ogni altro essere creato. Quando dico essere creato, intendo non solo le creature stesse, ma anche le loro operazioni e condizioni. Non faccio eccezione per nessuna creatura, materiale o spirituale, e per nessuna condizione o operazione, buona o cattiva, di una creatura. In breve, tutte devono essere nascoste sotto questa nube dell’oblio.

La condizione contemplativa, la più perfetta tra le vite terrene, a toccare la nube di non conoscenza elevandosi sopra la nube dell’oblio. La vita terrena perfetta, sospesa tra due oscurità, la non conoscenza e l’oblio. L’anonimo chierico ha prodotto il distillato della mistica cristiana, un insegnamento talmente puro da lasciare atterriti e affascinati. Un insegnamento dai più osteggiato e vietato dalle autorità che lo temono come temono i sobillatori e i rivoluzionari, ma anche un insegnamento che alberga silente nell’animo dell’ateo mistico, il cui Dio senza nome e senza liturgia è comunque nascosto dalla nube della non conoscenza.

Il dito puntato. Contro di te, discepolo alle prime armi, che di tutto fremi e ancor più fremente annusi il profumo della vita perfetta.

Spesso infatti, mi pare, accade che la mancanza di conoscenza sia causa di grande superbia. Perché forse, non sapendo cosa è la perfetta umiltà, potresti credere, avendo un po’ di conoscenza e di esperienza di quella che chiamo umiltà imperfetta, di aver quasi raggiunto la perfetta; e così ti inganneresti e penseresti d’essere pienamente umile mentre sei interamente immerso nella superbia folle e fetida.

Rido. Di gran gusto. Tenendomi le brache se no rischiano d cadermi dalle convulsioni. Mi rotolo perfino in terra, nella polvere della via, perché il trattatello di sette secoli fa giá diceva, e pure meglio, quello che insigni psircologici o psichioillogici hanno creduto di scoprire molte centinaia di anni dopo e con gran fracasso hanno annunciato. L’ignorante s’inorgoglisce, il sapiente con umiltà procede. Ah! C’è migliore dimostrazione di come gli psichiorogici e altri tromboni non vivano la vita contemplativa?

E infine, azzurra sirena tentatrice di gola, di gesti e di affetti, ricorda il monito dell’ignoto mistico:

Il demonio ingannerà alcuni nel modo seguente. In maniera del tutto straordinaria infiammerà i loro cervelli di passione per l’obbedienza alle leggi di Dio e per la distruzione del peccato negli altri. Non li tenterà con qualcosa di apertamente malvagio. Li renderà invece simili a quei prelati indaffarati che vigilano su tutti gli stati della vita cristiana, come fa un abate con i suoi monaci. Essi allora rimprovereranno tutti per le loro mancanze, come se avessero cura delle loro anime. Pensano di non potere, per amor di Dio, fare altrimenti. Perciò proclamano a tutti le mancanze che vedono in loro, dicendo di essere spinti a questo dal fuoco della carità e dell’amore per Dio che alberga nel loro cuore. E in verità mentono, perché è invece per il fuoco dell’inferno che cresce nel loro cervello e nella loro immaginazione.

E in verità mentono.
Come tutti gli Aberranti, e i loro lettori, e i loro editori, nei secoli dei secoli.

Cornelio Nepote

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Questa voce è stata pubblicata il 20 giugno 2020 da in Adelphi, Editori con tag , , , , .

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