«Appartengo a una generazione disgraziata a cavallo fra i vecchi tempi ed i nuovi, e che si trova a disagio in tutti e due. Per di più, come lei non avrà potuto fare a meno di accorgersi, sono privo d’illusioni.» –Tomasi di Lampedusa
Cosa intendi per libro disperso? Questo ☝.
Un libro disperso è un libro che esiste, ma non esiste più, o forse sarebbe meglio dire che esiste ma non vive più; non è scomparso, non è morto, le copie non sono state arse in un autodafé e neppure ha fatto la muffa come uno yogurt scaduto.
È stato dimenticato e abbandonato. Come accade anche a molte persone, d’altra parte. Si è sbiancato, non ha più parole perché nessuno le legge più; rimane solo l’aggressione del tempo che logora e lentamente o velocemente rimastica tutto.
Serve una frustata di cinismo, però.
Non tutti i libri, anzi pochi libri, a mio modo di vedere, meritano di essere ricordati e riletti con le loro parole tenute ben impresse sulle pagine dagli sguardi che continuano a passarci sopra. Molti di più però di quelli che sembrano oggi essere ricordati e riletti. Mentre, ben pochi libri meritano di essere letti anche una volta sola o meriterebbero di essere stampati. Molti meno di quelli che vengono letti anche una volta sola o solo stampati.
Però, in questa salsa di maionese impazzita che sembra essere l’editoria, io penso che troppi libri vengano ingiustamente dimenticati, fatti sparire dai cataloghi, dagli scaffali, dagli inserti culturali, dagli eventi, dagli incontri, dai discorsi e dalla curiosità e quindi dagli occhi dei lettori.
Quando i libri spariscono, diventano [Libri dispersi] ed è come se fossero morti, anche se non lo sono.
Penso ci sia molto di sbagliato in tutto questo.
Per questo, io che sono caratterialmente un riottoso rompicoglioni fatto e finito e mai pentito nè scusato, dedico una sezione speciale e una grande parte del mio cuore letterario ai [Libri dispersi], perché non c’è gioia più grande, un po’ malinconica e un po’ sadica, di quando leggo uno di questi [Libri dispersi] e vedo le parole riempire di nuovo quelle pagine ingiallite.
Ho scoperto capolavori in questi libri (se avete visto la pagina Gli imperdibili, secondo me, ne trovate almeno tre, tra cui Raccattacadaveri di Juan Carlos Onetti, che io considero un capolavoro straordinario), libri bellissimi con un sapore dolce di nostalgia e, qualche volta, libri mediocri che possono anche sbiadire nel tempo senza grandi rimpianti.
Ecco l’elenco, per come è in questo momento:
Trattato delle passioni dell’anima – António Lobo Antunes
Il pappagallo di Flaubert – Julian Barnes (Novembre 2014: ripubblicato da Einaudi)
L’innominabile – Samuel Beckett
Tre tristi tigri – Guillermo Cabrera Infante
Il sogno degli eroi – Adolfo Bioy Casares
Cronache di Bustos Domecq – Jorge Luis Borges e Adolfo Bioy Casares
L’ordalia – Italo Alighiero Chiusano (Ottobre 2013: ripubblicato da Castelvecchi Editore)
La vita e il tempo di Michael K – J. M. Coetzee
Mascaró, il cacciatore americano – Haroldo Conti (2020: ripubblicato da Exòrma)
Il Giorno della Madre – José Pablo Feinmann
Gli ultimi giorni della vittima – José Pablo Feinmann
Il mondo che verrà – Dara Horn
La frase infinita – Aldo Giorgio Gargani
Congetture su Jakob – Uwe Johnson
Il sogno della Nocilla – Augustín Fernández Mallo
Il mistero della cripta stregata – Eduardo Mendoza
Nessun giorno senza una riga – Jurij Oleša
Lasciamo che parli il vento – Juan Carlos Onetti
Raccattacadaveri – Juan Carlos Onetti (Novembre 2014: ripubblicato da SUR)
Per una tomba senza nome – Juan Carlos Onetti
Triste come lei – Juan Carlos Onetti
Quando ormai nulla più importa – Juan Carlos Onetti
Hapworth 16, 1924 – J. D. Salinger
Zoo o lettere non d’amore – Viktor Šklovskij (Settembre 2014 – ripubblicato da Meridiano Zero)
La mossa del cavallo – Viktor Šklovskij (2021, ripubblicato da Ripostes)
L’uomo che si innamorò della luna – Tom Spanbauer
Gli egoisti – Bonaventura Tecchi
L’isola appassionata – Bonaventura Tecchi
Lo stereoscopio dei solitari – J. Rodolfo Wilcock
ho cercato Dhalgren di Samuel R. Delany, ISBN 88-347-0970-5 per molti anni, infine l’ho trovato. lo conosci?
no, non lo conosco, me lo segno
Ieri ho acquistato per un euro una copia dismessa dalla biblioteca di Triste come lei; se anche le biblioteche se ne liberano la vedo male.
Triste come me e te.
Se anche le biblioteche non sanno più cosa stanno facendo allora la vedo molto male anche io.
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